Sette volumi, sette autori pluripremiati. Una grande serie Fantasy.

Nati liberi. Spirit animals - Brandon Mull
Questa saga prometteva bene già prima di essere pubblicata: sette volumi, scritti da altrettanti autori best seller, tra cui spiccano i nomi di Maggie Stiefvater, Shannon Hale, Nix Garth e Marie Lu.. poteva forse non destare la mia curiosità? Nati liberi fa parte di un progetto molto ambizioso, non c'è che dire.. posso solo immaginare quanto debba essere difficile coordinare i lavori, d'altronde si tratta di sette autori diversi, ognuno con il proprio stile e le proprie idee, intenti ad occuparsi della stessa storia. Restare negli schemi previsti non deve essere per niente facile, proprio per questo ho apprezzato moltissimo il lavoro di Brandon Mull, autore di questo primo volume della saga. Bisogna ammetterlo, la storia non è delle più originali: ci troviamo infatti di fronte a quattro prescelti che, avendo evocato i quattro Caduti anziché dei semplici animali guida, dovranno mettersi in viaggio per recuperare dei talismani in grado di aiutarli a contrastare il male che, come in ogni storia che si rispetti, si è risvegliato.
Scontato? Forse un po', ma il bello di questo libro è proprio che, nonostante la trama dallo stampo classico, mi è piaciuto comunque moltissimo! Lo stile di Mull risulta un po' freddo, immagino che questo sia dovuto al fatto di avere uno schema da rispettare, ma non si può negare che a questo autore sia toccata forse la parte più difficile: il volume introduttivo della saga.
In una serie composta da ben sette volumi è inevitabile che il primo sia dedicato in particolare alle spiegazioni e alla presentazioni di luoghi e personaggi, posso solo immaginare quanto sia difficile gettare le fondamenta di una storia sapendo che verrà portata avanti da qualcun altro.. ecco perché ho comunque apprezzato molto il risultato finale.Diciamo che non è stato un inizio con i fuochi d'artificio, ma Mull ha fatto un ottimo lavoro e ha preparato il terreno, se così si può dire, per la bravissima Maggie Stiefvater, autrice del secondo volume che uscirà a gennaio e che io non vedo l'ora di leggere!
Tra le cose positive, oltre ad aver apprezzato la trama, per quanto classica, c'è sicuramente la bellissima grafica del romanzo, coloratissima e curata.. è davvero meravigliosa, non riesco a smettere di ammirarla.. il titolo in oro è in rilievo e i colori della cover sono vividissimi, una cosa fantastica!
Un'altra cosa che ho tanto apprezzato è che le terre di Erdas ricordano molto la nostra Terra, e non penso sia un dettaglio casuale.. tra i personaggi principali abbiamo infatti Abeke, una ragazzina di origini africane che viene da Niloh, che corrisponde alla nostra Africa, e Meilin, che invece arriva dallo Zhong, che a grosso modo comprende Cina e Asia. Ho trovato simpatica questa scelta di mantenere i nomi e le tradizioni dei nostri continenti, mi ha aiutata ad immaginare meglio i luoghi in cui è ambientato il romanzo e me lo ha fatto sentire, in qualche modo, più reale.
Conor, Abeke, Rollan e Meilin sono stati degli ottimi compagni durante la lettura, ognuno con la sua storia e il suo carattere, insieme formano un gruppetto buffo e ancora molto lontani dall'essere in sintonia, sia tra loro che nei confronti dei loro animali. Ho trovato le loro reazioni e i loro pensieri molto reali e adatti al loro carattere, c'è chi si è trovato subito a suo agio davanti ai cambiamenti e alle prove, come Conor e Abeke, e chi invece, tormentato dai dubbi, ha fatto più fatica ad accettare i cambiamenti e a fidarsi. Quattro ragazzini che non si conoscono e che non hanno niente in comune, costretti ad affrontare insieme il pericolo più grande di tutti.
Buffi, sarcastici, ambiziosi e generosi. Giovani, ma con tanta grinta.. ho fatto il tifo per ognuno di loro, da Conor, leale e timido a Rollan, un orfano dalla lingua tagliente e la testa sulle spalle. Mi è piaciuta tanto Abeke, la cacciatrice cresciuta nella savana e, per quanto altezzosa, ho provato un po' di compassione per Meilin e Jhi, il paffuto panda che le è toccato come Spirit Animals.
Tirando le somme: è stata una bella lettura, molto scorrevole e avventurosa, mi sono piaciuti sia i personaggi che i loro fedeli amici con cui - chi più e chi meno volentieri - affronteranno una lunga avventura, e mi è piaciuto anche lo stile dell'autore, anche se un po' rigido a causa dello schema da rispettare. Secondo me questa saga ha delle grandi potenzialità e penso proprio che la Stiefvater saprà sorprendermi con il secondo volume. Adesso non mi resta che consigliarvelo - è perfetto anche come regalo natalizio per qualche giovane lettore, vi assicuro che fareste un figurone! - e aspettare con impazienza che arrivi gennaio per leggere La caccia!