Per tutti i lettori di Jamie McGuire, per i più giovani.. e non solo, una nuova, imperdibile storia d'amore.

Fidati di me - Jessa Holbrook
Recensione un po' così oggi, ultra veloce. Parto in quarta senza tante cerimonie perché onestamente di questo libro mi è rimasto poco o niente e non ho voglia di spenderci troppe parole. Che non mi è piaciuto ormai lo hanno capito anche i muri, ma non pensavo che lo avrei detestato fino a questo punto! Riavvolgiamo per un istante il nastro però, perché devo fare una precisazione sulla copertina orrenda scelta da Giunti. Di questo romanzo io vi avevo già parlato a dicembre scorso nel post  Libri più attesi del 2015, dove lo avevo appunto citato come uno dei romanzi che attendevo con più ansia. Quando è stato finalmente tradotto avrei dovuto fare i salti di gioia.. e invece, per un momento, sono stata tentata di rifiutare l'offerta di recensirlo. Vuoi per il cambio di titolo e di copertina, vuoi perché veniva paragonato a Uno splendido disastro, ho davvero temuto il peggio.. e purtroppo il mio istinto non si sbagliava.
Ma si sa, è difficile tenere a freno la curiosità di una lettrice!
Un incubo che diventa realtà, ecco cos'è stato per me questo romanzo. Avevo una paura folle di trovarmi davanti una scopiazzata mal scritta dell'odiosa storia della McGuire, e così è stato. L'ho detestato un po' meno perché, essendo indirizzato ad una fascia d'età più giovane rispetto a Uno splendido  disastro, in queste pagine (unica nota positiva del libro) si possono trovare poche scene di sesso, e sempre poco descritte, e per fortuna niente violenza. A parte questo, il succo del discorso è sempre il solito: lei è una palla al piede, indecisa e ingenua, con una migliore amica fastidiosa anche solo quando respira e un fidanzato adorabile e bellissimo, ma un po' noiosetto. Il resto lo avete già indovinato, vero? Ovvio, entra scena il classico cattivo ragazzo ed ecco a voi uno dei triangoli più ridicoli della storia, uno di quelli squallidi in cui la protagonista si butta tra le braccia del primo che passa perché, apparentemente, il cervello deve aver smesso di funzionarle a pagina 2.

«È stata solo una cosa mia?»
Era una domanda sconsolata, perfetta. Un paio di fari spuntarono in fondo al viale e mi privarono del piacere di scrivergli una risposta lunga e ponderata. Faceva freddo ma non me ne accorgevo quasi. Mi sentivo ancora in colpa, però la vergogna era scomparsa.
Digitai la risposta il più in fretta possibile. Premetti INVIO e misi via il telefono. Era già nell'etere, stava viaggiando nella notte.
«No, non è stata solo una cosa tua.»

La trama fa acqua da tutte le parti, non tanto per quello che racconta, ma per quello che manca.La Holbrook ha voluto mettere in evidenza solo le parti fondamentali della storia, schizzando da una scena all'altra come una pallina da flipper, dimenticandosi completamente che un romanzo, per stare in piedi, ha bisogno anche di una solida struttura. Fin dalla prima pagina il lettore viene catapultato al centro della storia e per tutto il corso del romanzo si salta di scena in scena senza quasi un filo logico, sembra quasi che l'autrice abbia voluto concentrarsi solo sugli avvenimenti importanti eliminando tutto ciò che solitamente si trova in un romanzo tra una scena l'altra. Non c'è quotidianità in queste pagine, e di conseguenza dei protagonisti sappiamo poco o niente, se non quello che dicono in presenza della protagonista. Tutto ciò che ruota intorno al triangolo amoroso è semplicemente inesistente: casa, genitori, scuola. Tutto viene a malapena accennato o omesso del tutto, giusto per risparmiare tempo e pagine, tanto che a pagina 20 'sti due avevano già la lingua nella bocca dell'altro, senza un minimo di senso.
Il risultato è una sfilza di personaggi privi di spessore e piatti, che non sono riuscita né ad odiare né ad apprezzare, salvo il bad boy di turno, Will, che in alcune scene salta fuori con frasi che mi hanno fatto cadere le braccia, del tipo che se avesse cercato di abbordare me con perle del genere gli avrei riso in faccia per mezz'ora, prima di prenderlo a testate.
Colpi di scena inesistenti, una trama striminzita e uno stile narrativo per niente degno di nota. Un triangolo che più brutto non si può, personaggi che non sanno di niente e una brutta copertina. Devo dire altro? Più che bocciato, direi bruciato. Nel senso che mentre lo leggevo ho pensato più volte che sarebbe stato d'incanto nel camino acceso.
Ma tornando seri, non ho davvero niente da dire. Si è rivelata esattamente la scopiazzata soft diUno splendido disastro che tanto temevo e non ci penso nemmeno a consigliarlo. Ci sono tanti YA meritevoli nelle librerie, perdere tempo con questo sarebbe assurdo, manca proprio di profondità e le poche idee interessanti presenti nella trama vengono sviluppate male o dimenticate del tutto, la tipica lettura che una volta girata l'ultima pagina non lascia niente.
Poco emozionante, poco interessante, ma sicuramente scorrevole, forse l'unica nota positiva di tutto il romanzo. Storia d'amore un fico secco, Lettori! Io ho trovato solo un tira e molla noioso, che non regala niente di nuovo al panorama degli YA usciti fin'ora.