La libertà di scegliere è un dono prezioso. O una feroce condanna.
Questo libro mi ha stregata fin da quando l'ho preso tra le mani per la prima volta, anche se ho dovuto attendete un po' di tempo prima di potermici dedicare completamente. È rimasto a guardami dal comodino, con insistenza. "Non c'è fretta, leggimi quando vuoi" sembrava dire. "Leggimi anche al momento sbagliato, se vuoi, tanto mi amerai lo stesso." Ora, i libri non parlano, in teoria, ma questo lo fa. Non so come, non so spiegarvi perché, ma tutto in questo romanzo parla.
E in modo prepotente, anche.
E in modo prepotente, anche.
La storia di Claudia e Clorinda è una storia che mi ha lasciato senza fiato, che ha risvegliato in me sensazioni e pensieri assopiti da tempo: l'angoscia, la curiosità, l'orrore. Staccarsi dalle pagine mi era impossibile, l'ho divorato in due notti, perché questo non è un libro che può essere letto di giorno, alla luce del sole, proprio no. Va letto nelle tenebre, nel bel mezzo di un temporale, per assaporarne meglio la magia cupa che ne impregna le pagine.
E questa decisione è stata presa da una donna. Un uomo, pur con tutto l'odio immaginabile, non lo avrebbe mai nemmeno pensato.
No, un uomo no.
Perché un uomo può essere cattivo, ma una donna sa essere feroce.
Guarda il caso, sia cattiveria sia ferocia sono termini femminili.
Rancore e odio sono maschili.
Vendetta è femminile.
Ne sono rimasta incantata fin dalle prime pagine e man mano che andavo avanti ho capito che, pagina dopo pagina, parola dopo parola, il mio cuore si stava legando sempre di più a questo libro capitato tra le mie mani un po' così, quasi per caso. Faccio fatica a parlarne e a trovare le parole giuste, quando trovo una storia che mi si appiccica addosso in questo modo tendo a diventarne un po' gelosa e preferisco tenere per me tutto ciò che ho provato durante la lettura, ma questo è un caso diverso, voglio provarci, perché La carezza leggera delle primule ha innescato in me qualcosa di profondo, un cambiamento. Ci sono libri che ti cambiano la vita, ecco la verità. Io questa storia di maledizioni, vite passate, magia e orrore l'ho sentita mia dalla prima all'ultima pagina ma, lo specifico, non è un romanzo che può piacere a tutti.
È cupo, intriso di dolore, di scelte sbagliate e di morte, così come tutti i libri che mi rimangono nel cuore. La morte, infatti, è la caratteristica che un libro deve possedere per conquistarmi. È un argomento che mi tocca nel profondo e da cui sono irrimediabilmente attratta, ma non in senso negativo. La morte intesa come la fine della vita, come qualcosa di sconosciuto, come una nuova avventura, come qualcosa da accogliere serenamente. A nessuno piace soffrire, eppure questo romanzo mi ha commossa fino alle lacrime e non solo. Ho pianto di rabbia, di tristezza, di dolore. C'è tanta ingiustizia tra queste pagine, in questa storia a metà tra magia e realtà, tanto egoismo, povertà, tanto orrore. Più di una volta ho dovuto chiudere il libro per prendere un respiro. L'ho letto così, trattenendo il fiato come in apnea, e le pause mi sono servite, letteralmente, per non sentirmi soffocare dalle parole.
Non riuscirò a togliermi facilmente dalla testa Clorinda, questo è certo. Strega, madre, amante, donna. Un personaggio che mi ha insegnato moltissimo, che ho amato, odiato, ammirato e in cui mi sono rivista. Ho pregato perché si salvasse, in alcune parti, e in altre ho desiderato che morisse. Ho percorso con lei anni, secoli di difficoltà, di maledizioni con radici lontane e ho scoperto fin dove era disposta ad arrivare per ottenere ciò che voleva. Una cosa però è innegabile: la porterò sempre nel cuore. Claudia, invece, non mi ha lasciato molto, ma non è colpa sua, accanto a Clorinda qualsiasi altro personaggio svanisce.
Morire fa parte della vita, ma i ricordi uccidono di più.
Oggi so che non è stata una buona cosa sfidare il destino già scritto.
Non riuscirò a togliermi facilmente dalla testa Clorinda, questo è certo. Strega, madre, amante, donna. Un personaggio che mi ha insegnato moltissimo, che ho amato, odiato, ammirato e in cui mi sono rivista. Ho pregato perché si salvasse, in alcune parti, e in altre ho desiderato che morisse. Ho percorso con lei anni, secoli di difficoltà, di maledizioni con radici lontane e ho scoperto fin dove era disposta ad arrivare per ottenere ciò che voleva. Una cosa però è innegabile: la porterò sempre nel cuore. Claudia, invece, non mi ha lasciato molto, ma non è colpa sua, accanto a Clorinda qualsiasi altro personaggio svanisce.
Oscuro, forte, maledetto. Ha fatto crollare le mie barriere, ha preso il controllo delle mie emozioni e mi ha cambiata, sono uscita da questa lettura più forte e consapevole di tutto: della vita, della morte, dell'amore e della crudeltà. Mi ha conquistata, e io lo consiglio a voi, con la speranza che faccia altrettanto.