Non dovrei più esistere. Ma sono ancora qui.

Avete presente quella sensazione di euforia e di curiosità che vi lasciano addosso alcuni romanzi, una volta girata l'ultima pagina? Bene, è così che mi sono sentita dopo aver finito Hybrid, e la voglia di parlarne era talmente tanta che ho dovuto fiondarmi al pc per mettere nero su bianco, anche se in modo caotico e privo di logica, le mie impressioni sulla storia di Addie ed Eva, o meglio, di Eva e Addie. Esatto perché, anche se Eva sarebbe, in teoria, l'anima recessiva, è lei la vera protagonista del libro. Ma facciamo un passo indietro, che è meglio.
Immaginate di trovarvi in un futuro distopico in cui, a causa di un fattore genetico, le persone nascono con due anime. Due personalità che condividono lo stesso corpo fino a quando, prima dei dieci anni, l'anima dominante prende definitivamente il controllo, mentre l'anima più debole, l'anima recessiva, scompare. Capita però che, in alcune persone, questa stabilizzazione non avvenga del tutto. Ibridi, vengono chiamati. Gente ritenuta malata, difettosa, che il Governo reputa instabile e pericolosa e che, di conseguenza, deve essere curata. Nel caso di Addie, essere curata vorrebbe dire uccidere Eva, ma come può rinunciare alla sua anima gemella, alla persona che la completa? Semplice: non può.
I personaggi non sono particolarmente approfonditi, almeno in questo primo volume, ma risultano comunque piacevoli, reali e ben costruiti, Eva e Addie sono delle protagoniste fuori dal comunque che, grazie alla loro particolarità regalano al lettore un punto di vista interessantissimo: Addie ha il controllo del loro corpo, di conseguenza è attraverso i suoi occhi e i suoi sensi che viviamo la parte "fisica" della storia, ma è Eva, rinchiusa nel loro corpo, la vera voce narrante.
I personaggi non sono particolarmente approfonditi, almeno in questo primo volume, ma risultano comunque piacevoli, reali e ben costruiti, Eva e Addie sono delle protagoniste fuori dal comunque che, grazie alla loro particolarità regalano al lettore un punto di vista interessantissimo: Addie ha il controllo del loro corpo, di conseguenza è attraverso i suoi occhi e i suoi sensi che viviamo la parte "fisica" della storia, ma è Eva, rinchiusa nel loro corpo, la vera voce narrante.
Ero stata messa in un angolo e intrappolata nel mio stesso corpo, la mia pelle era diventata una camicia di forza, le mie ossa le sbarre di una prigione.
Hybrid per me è stata una lettura davvero sorprendente, ma non vi nascondo che ho faticato ad ingranare. Lo stile di Kat Zhang mi è piaciuto fin da subito, è semplice e lineare, ma non nel modo banale e anonimo che fin troppo spesso caratterizza i romanzi "Young Adult", proprio no. È uno stile pulito, senza fronzoli, che trova forza nelle frasi corte, nelle singole parole, come se l'intento dell'autrice fosse quello di riversare le emozioni di Eva e Addie direttamente addosso al lettore come una secchiata di acqua gelata. E ci riesce alla grande, anzi, ci riesce talmente bene che di tanto in tanto ho sentito il bisogno di interrompere per qualche momento la lettura.
Per quanto lo stile mi piacesse, però, la prima parte del libro l'ho letta lentamente, con un po' di diffidenza. Apprezzavo la trama - per quanto mi inquieti ancora l'idea di due persone nello stesso corpo -, e ancora di più mi piaceva l'impatto deciso della storia, delle descrizioni dei sentimenti di Eva e Addie, ma non riuscivo a visualizzare il quadro generale, mi sono trovata disorientata dai luoghi e non riuscivo a capire con esattezza che ruolo avesse questo Governo despota che etichetta come malato chiunque sia diverso, chiunque esca dalle righe tracciate dalla società. Con uno stile diretto e particolare, Kat Zhang affronta temi importanti e provocatori, come il razzismo e la diversità, modellandoli attorno ad un futuro immaginario dove la libertà non è permessa, dove essere fuori dagli schemi diventa un pericolo. Di chi ci si può fidare, quando è la legge stessa a superare i paletti dell'etica morale e a sfociare della crudeltà? Arriva un momento dove reagire al sistema è la sola possibilità di salvezza per gli Ibridi, a costo di poter contare solo su se stessi, ma questo Eva e Addie lo scopriranno a loro spese nella seconda parte libro, parte che mi ha letteralmente conquistata. Tutti i miei dubbi sono stati spazzati via e ho iniziato finalmente a vedere chiaramente lo scenario che l'autrice aveva dipinto, ma che fino ad allora non ero riuscita a mettere a fuoco e all'improvviso tutto si è fatto chiaro e non sono più riuscita a staccare gli occhi dalle pagine.
Forse Hybrid - What's Left of Me, titolo originale - non è il romanzo distopico migliore del mondo, ma ha quel qualcosa che lo rende degno di essere letto e che non me lo farà dimenticare tanto presto, poco ma sicuro. E se ancora non siete convinti vi dirò di più: nonostante questo sia il primo volume della trilogia The Hybrid Chronicles, il finale non è del tutto aperto. Restano alcune cose in sospeso e un paio di dettagli non vengono chiariti completamente, ma nel complesso la Zhang ha donato al libro una sorta di finale.. forse è più corretto dire che, nelle ultime pagine, si arriva ad un punto di stallo, un punto piuttosto tranquillo che lascia sì alcune cose in sospeso, ma senza troncare la storia sul più bello, e a mio parere si può decidere di terminare qui la lettura della trilogia.. sempre che ci riusciate! Quindi, se vi ispira ma non volete iniziare l'ennesima serie, il mio consiglio è quello di leggerlo comunque.
E se non vi ispira.. leggetelo lo stesso. Fidatevi.
Immagino di avervi annoiati abbastanza per oggi, meglio concludere prima di iniziare a divagare. Il mio giudizio finale è ottimo, sono rimasta molto soddisfatta del libro, nonostante la prima parte mi abbia coinvolta meno. Un romanzo profondo e scorrevole che mescola il desiderio di libertà, l'accettazione verso se stessi, la voglia di vivere e di lottare per i propri diritti all'azione e all'amore - niente melensaggini, tranquilli. Il lato romantico della storia è appena abbozzato -, ma anche all'affetto verso la famiglia, ai sensi di colpa, al disagio.. potrete trovarci di tutto un po', tra un colpo di scena e l'altro. Promosso a pieni voti!